Un tuffo tra le pagine

Negli ultimi anni i giovani sono stati sottoposti ad un bombardamento multimediale che sta rendendo sempre più difficile il loro approccio con la lettura. I ragazzi del terzo millennio sono distratti da una serie di stimolazioni provenienti da Internet, videogiochi, telefoni cellulari, TV, video musicali. Lo spazio che rimane per la sana lettura di un libro è sempre più limitato.

Questo è certamente un campanello d’allarme da prendere in seria considerazione. Nulla, infatti, può sostituire la funzione educativa e creativa di una buona lettura. Di fronte alle pagine di un libro, il giovane ha la possibilità di tuffarsi in un mondo di fantasia autentica e costruire, a poco a poco, la sua formazione culturale ed umana.

Oggi, invece, i ragazzi rimbalzano da un mezzo di comunicazione all’altro, con la stessa velocità della pallina di un flipper. E’ come se i giovani si trovassero in un’eterna discoteca dove si spengono e si accendono tante luci psichedeliche. Ma queste luci sono soltanto un’illusione, perché accendono ben poco.

Le informazioni che i giovani ricevono sono spesso spezzettate e contribuiscono alla creazione di quadri mentali astratti e confusi. Non c’è tempo per fermarsi e riflettere. Si è semplicemente assordati dai rumori dei videogiochi o dai suoni invadenti delle suonerie dei telefonini.

Ricordiamo che molti ragazzi sono vittime dell’incomunicabilità, della solitudine o di situazioni familiari difficili. Perciò sono estremamente fragili e rischiano di assorbire facilmente qualunque tipo di messaggio, senza il necessario spirito di discernimento.

Il compito dei genitori è quello di vigilare con attenzione sulle letture dei propri figli. Non è tutto oro ciò che luccica. A volte, dietro la copertina simpatica ed accattivante di un libro possono nascondersi contenuti inadatti per un bambino.

Oggi, molte cose che dovrebbero essere considerate inaccettabili sono viste come assolutamente normali. L’uso delle parolacce o di situazioni volgari, ad esempio, sembra ormai entrato a far parte del linguaggio comune.

Non possiamo piegarci di fronte a questo meccanismo di degrado. Anche se l’andazzo è questo, non si può permettere che i propri figli si abituino al cattivo gusto come stile di vita.

Un problema molto serio, in questo senso, si è manifestato nel mondo dei fumetti. Un tempo, i giornalini per ragazzi erano contrassegnati dal marchio “Garanzia Morale”. Questo permetteva di distinguere le pubblicazioni buone da quelle cattive.

Oggi, purtroppo, ci sono edicole e negozi pronti a vendere qualunque cosa, senza minimamente preoccuparsi dell’età del lettore.

Pensiamo, ad esempio, a certi fumetti giapponesi che finiscono facilmente nelle mani dei minorenni. In alcuni casi, propongono addirittura storie con scene erotiche.

In genere, chi si preoccupa di queste cose viene subito etichettato come una persona che vorrebbe limitare la libertà d’espressione. Ma è evidente come, in questo tipo di mercato, ci sia qualcosa che non va.

Attraverso certi negozi specializzati nella vendita di fumetti nipponici, troppi ragazzi hanno la possibilità di entrare in contatto con prodotti inadatti a loro.

Lo strumento migliore per contrastare questo fenomeno è il buon senso. Genitori ed educatori devono imparare a dialogare con i giovani, per aiutarli a sviluppare il proprio senso critico.

Si possono entusiasmare i giovani, stimolandoli a scegliere libri e fumetti che propongono una creatività vera. Storie pulite, piene di ottimismo, che possano insegnare valori importanti: la speranza, l’amicizia, la fedeltà, la pace, l’amore autentico, il rispetto reciproco.

Si dice spesso che i bambini non devono essere lasciati soli davanti alla TV. Ma non devono neppure essere lasciati soli in libreria o davanti ad un’edicola. E’ necessario imparare ad accompagnarli nel labirinto delle tante offerte editoriali. Questa guida amorevole, forte e sicura, li aiuterà a crescere meglio e darà un contributo determinante alla loro educazione.

ZENIT del 03 Maggio 2013