La Francia e i frutti del Concilio


Sono diversi anni che la “ricezione” del Concilio è oggetto di dibattito tra i cattolici. Dopo 40 anni e una nuova generazione di storici, è venuto il momento di uno sguardo spassionato su quegli anni fecondi. Alla pubblicazione di “La crise catholique, 1965-1978” di Denis Pelletier (2002) hanno fatto seguito due convegni, i cui atti, recentemente pubblicati, rivelano l’ampiezza del cambiamento conosciuto dalla Chiesa cattolica in Francia. Vi scopriamo i dibattiti che, sulla scia del Vaticano II, hanno contribuito a costruire la Chiesa attuale.


Un nouvel âge de la théologie? 1965-1980 si pone l’obiettivo di decriptare le evoluzioni del pensiero religioso. In effetti, la generazione dei teologi post-conciliari si apre ampiamente agli apporti delle scienze sociali, delle esperienze militanti… Anche dei laici vi partecipano.
Questa disciplina sembra esplodere di fronte alla moltiplicazione delle proposte, perché il mondo cattolico accetta (temporaneamente) questo pluralismo. Il dialogo con il marxismo, a cui Témoignage chrétien ha partecipato, vive di diversi contributi, come la ricerca di un pensiero compatibile con gli impegni di sinistra. Gli autori non ignorano le resistenze al cambiamento, che trionferanno nella normalizzazione avvenuta dopo il 1980, ad opera di un certo Joseph Ratzinger.


L’église de France après Vatican II (1965-1975) si inscrive come complemento dell’opera precedente, sforzandosi di offrire un panorama ampio e rigoroso delle trasformazioni che hanno riguardato la Chiesa francese. Difficile per coloro che hanno vissuto quel periodo affrontarlo in maniera spassionata. Le testimonianze (abbastanza concordi) permettono di risentire il vigore dei dibattiti dell’epoca, appena attenuato.


Gli ambiti osservati sono insoliti ma si dimostrano pertinenti. Ad esempio la nascita della conferenza episcopale che era un’assoluta novità. Come i contributi relativi alla formazione dei preti, di cui si mostrano sia le sperimentazioni che le resistenze. Nel suo intervento sulla “tentazione gauchiste nella Chiesa francese”, François Grèzes-Rueff difende l’idea che i cristiani furono i “cofondatori” del gauchisme francese, e che la loro presenza avrebbe evitato la deriva verso una violenza politica (come in Italia o in Germania).

 



I contributi più originali trattano delle trasformazioni liturgiche, cioè le più visibili per i fedeli. La lettura parallela di queste due opere rivela la capacità di innovazione che è stata necessaria ai protagonisti dell’epoca. Capacità che oggi sembra spegnersi.

 

Un nouvel âge de la théologie ? 1965-1980, Karthala (2009)

L’Église de France après Vatican II, Parole et Silence (2011)

(traduzione: www.finesettimana.org)

 

in “www.temoignagechretien.fr” del 14 giugno 2011 (traduzione: www.finesettimana.org)

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