Nella periferia di Lione, cattolici e musulmani cercano le vie del dialogo

Da quando è stato intervistato alla TV locale per esprimere la sua passione per il calcio, Régis Charre, prete a Vaulx-en-Velin, viene regolarmente interpellato da dei giovani del quartiere.
“Dei giovani musulmani, che non avrebbero mai rivolto la parola a un prete, vengono a parlare con il tifoso!”, si rallegra questo cinquantenne convinto della necessità del dialogo tra le comunità dei quartieri popolari della periferia di Lione.
Impegnato in questi scambi nel quotidiano, questo prete energico partecipa agli incontri organizzati nel quadro della settimana cristiano-islamica.
Ha assistito, martedì 17 novembre, a Villeurbanne, ad una conferenza del cardinale Jean-Louis Tauran, responsabile del dialogo interreligioso in Vaticano, e si recherà sabato ad un incontro dove ci si aspetta la partecipazione di più di 100 preti ed imam.
A Lione, due uomini, il presidente del Consiglio regionale del culto musulmano, Azzedine Gaci e il cardinale Philippe Barbarin, hanno ridato vita al dialogo interreligioso.
“Quando si fa il prete in periferia non si può avere un atteggiamento di disprezzo nei confronti dell’islam”, dichiara Régis Charre, che vive da solo nell’imponente canonica di Vaulx-Village.
Questo ex disegnatore industriale “gestisce” quattro chiese, che riuniscono il 2% della popolazione, in un ambiente caratterizzato da una forte pratica dell’islam.
Come tutti i preti e imam militanti del dialogo interreligioso, difende l’importanza di questi momenti di scambio per la qualità del “vivere insieme” e per l’approfondimento della fede di ciascuno.
“Spiegandoci l’un l’altro come ci avviciniamo a Dio, ci arricchiamo”, testimonia come un’eco Faouzi Hamdi, il responsabile musulmano di Vaulx-en-Velin.
“Difficile coabitazione” I due uomini animano conferenze comuni su “Gesù nella Bibbia e nel Corano, l’elemosina e il digiuno nelle due religioni”, esempio meritorio di un inizio di dialogo teologico più che balbettante.
“Il lavoro sui testi permette di andare al di là del folklore attorno ad un cus-cus”, ritiene Hafid Zekhri, responsabile di una associazione multireligiosa.
“Durante il ramadan, io partecipo al termine del digiuno con una decina di parrocchiani”, si rallegra il prete di Vaulx-en-Velin.
“Per Natale, il responsabile musulmano ci ha augurato buona festa in chiesa; è stato applaudito”, testimonia anche Jacques Purpan, prete a Saint-Fons.
Convinto dell’importanza di “conoscere l’altro”, ha fatto visitare la moschea agli studenti del liceo privato…
e aspetta che quelli della scuola coranica vengano a vedere la chiesa…
“Siamo uniti anche nel sostegno agli immigrati in situazione irregolare”, aggiunge Régis Charre.
Invece, per l’azione sociale e caritativa, non c’è cooperazione.
Se le relazioni tra responsabili cattolici e musulmani sono, a parere di tutti, “buone e basate sulla fiducia”, ciascuno è ben cosciente delle reticenze che, da entrambe le parti, frenano l’incontro tra credenti.
“La concentrazione di maghrebini nei quartiei popolari non facilita gli incontri con i cattolici in generale”, dice padre Charre.
Questi ultimi non vedono di buon occhio i matrimoni misti nei quali l’islam si impone, soprattutto alla nascita dei figli.
“Negli ambienti popolari, si constata una difficile coabitazione”, riconosce il prete di Saint-Fons.
“Che non si possa più comperare del salame nelle macellerie del quartiere ha come risultato di indispettire i “Galli”, racconta l’ex prete operaio.
“È vero che i fedeli musulmani non sono dei militanti del dialogo interreligioso”, riconosce Kamel Kabtane, rettore della moschea di Lione.
“L’islam manca ancora di quadri per organizzarlo”, spiega Azzedine Gaci che ritiene che “molti musulmani, convinti di possedere la verità, non vedono l’interesse del dialogo”.
Una convinzione condivisa da certi cattolici: alla conferenza di monsignor Tauran, dei giovani integralisti hanno invitato alla “conversione” di tutti e fustigato il “relativismo” indotto secondo loro dal dialogo interreligioso.
in “Le Monde” del 20 novembre 2009 (traduzione: www.finesettimana.org)

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