il Global Teacher Award 2022 alla professoressa Maria Raspatelli

La docente Maria Raspatelli si è aggiudicata il Global Teacher Award 2022e avremo piacere di ospitarla nel Seminario dell’Istituto di catechetica il 3 dicembre prossimo.

 

Il premio Global “Teacher Award è assegnato, ogni anno, dalla fondazione indiana Ask Education Award, tra gli insegnanti di 110 Paesi del mondo. Maria Raspatelli, docente dell’Istituto tecnico Panetti Pitagora di Bari, è la terza italiana ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento Nel 2021 a vincere era stato il marito, Antonio Curci, mentre nel 2020 aveva vinto Daniele Manni un docente di Lecce.

Insegna Religione ed è stata votata migliore docente al mondo da una giuria di esperti non cattolici. Un aspetto certamente non secondario, nella vicenda di Maria Raspatelli, insegnante dell’Istituto tecnico “Panetti Pitagora” di Bari, vincitrice del Global Teacher Award 2022, assegnato ogni anno da Aks education Award, organizzazione indiana che premia i professori più creativi e fonte di ispirazione per i propri alunni, di 110 Paesi. «È stato un evento inatteso, perché al premio mi hanno candidata, a mia insaputa, la dirigente scolastica e mio marito, anche lui insegnante al “Pitagora Panetti”», si schermisce la professoressa Raspatelli. Che, notizia nella notizia, ha ricevuto il testimone dal coniuge, Antonio Curci, vincitore dello stesso premio nel 2021. Alla docente di Religione sono arrivate le «congratulazioni» dell’arcivescovo di Bari-Bitonto, Giuseppe Satriano, che sottolinea «il grande valore dell’impegno ad accompagnare con passione e dedizione i nostri giovani. Sono loro il vero premio della nostra vita, opportunità di crescita e cambiamento per affrontare le sfide di questo tempo», conclude il messaggio.

Professoressa, che significato attribuisce a questo premio?

L’ho dedicato a tutti gli insegnanti di Religione che lavorano nella scuola con grandi sacrifici, ma anche ai miei alunni.

Quale progetto riconosce?

Quello della web radio scolastica “Radio Panetti: un altro modo di fare scuola”, ideata 16 anni fa da mio marito e che, da dieci anni, vede anche la mia attiva collaborazione.

Di che cosa si tratta?

Di una radio che è anche un modello scolastico, che punta al protagonismo dei ragazzi, divisi in vere e proprie redazioni giornalistiche. Con loro lavoriamo sui contenuti ma anche sulla gestione delle emozioni e sulla scoperta dei talenti. È un modo di fare scuola orientata allo studente e al benessere generale in classe. Una scuola che mette l’umanità degli alunni prima di voti e programmi. Che, tra l’altro, non esistono più da decenni.

A chi si ispira il vostro modello?

Alla formazione integrale della persona, di cui ha parlato papa Francesco: testa, cuore e mano. Un modello che ho trasportato anche nelle mie ore di Religione.

In che modo?

Nel senso che lavoriamo per progetti e non per singoli argomenti. Perché l’ora di Religione non è il momento in cui, come tanti pensano, si parla dei “problemi” dei ragazzi. Serve un salto di qualità che, per la verità, tantissimi docenti stanno compiendo e non da ora. Si tratta di fare entrare il mondo nell’ora di Religione, per aiutare gli alunni a decodificarlo e a non sentirsi indifesi quando escono fuori. Cerco di portare l’esperienza cristiana nella scuola per far vedere come la Chiesa interagisce con il mondo e che proposta ha da offrire.

Qual è la risposta dei ragazzi?

Se guardiamo ai numeri, direi buona. Nelle mie classi ho il 96% di alunni che si avvalgono dell’insegnamento. Con loro cerco di leggere e interpretare tutto ciò che avviene nel mondo, secondo un progetto deciso insieme all’inizio dell’anno. L’obiettivo è abituare i ragazzi all’esercizio del pensiero critico e ad argomentare rispetto a questioni, come per esempio quelle legate alla bioetica, che sto trattando con i ragazzi più grandi, di quinta. E a confrontare le loro posizioni con quelle della Chiesa.

Con quali obiettivi?

Togliere di mezzo tanti pregiudizi che si hanno sulla Chiesa, per avvicinare gli studenti a un’esperienza ecclesiale che vedono, il più delle volte, in maniera negativa. I ragazzi sono in ricerca e a noi tocca il compito di intercettare questo loro desiderio di Dio, entrando in dialogo. Anche attraverso la testimonianza del nostro essere insegnanti, capaci di ritessere i fili delle esistenze che abbiamo in mano ogni giorno.

Paolo Ferrario mercoledì 16 novembre 2022

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/parla-maria-sul-podio-dei-prof-ecco-la-mia-ora-d

La gazzetta del Mezzogiorno»

 

 

Maria Raspatelli tra i migliori docenti al mondo: l’encomio dell’assessore Romano

Ormai da anni la docente cura insieme ad Antonio Curci – collega e marito – il progetto, sostenuto dal Comune di Bari, all’interno dell’istituto scolastico “Panetti-Pitagora”. A riconoscere il merito dell’iniziativa dei due coniugi è Paola Romano, assessore alle politiche giovanili, in un lungo post sui social: ”Da anni Maria cura il progetto con passione e dedizione. Durante il lockdown per la pandemia, fu creato un programma radiofonico serale, “Buonanotte Ragazzi”, pensato per accompagnare gli studenti e far loro compagnia in un momento di grande incertezza per tutti noi. Il programma era curato dai ragazzi e dai loro docenti, insieme” scrive l’assessore del capoluogo pugliese.

L’attività della professoressa Raspatelli dovrebbe essere un esempio e ” ricorda a tutti noi il valore e l’importanza dei docenti, capaci di far crescere i nostri bambini e i nostri ragazzi, di valorizzare talenti o di scoprire potenzialità sino a quel momento poco visibili” prosegue Romano che conclude ”Il riconoscimento ottenuto da Maria è anche un invito alla nostra comunità, a essere consapevoli della qualità di chi ha dedicato la propria vita professionale all’educazione delle giovani generazioni”. Il premio della professoressa Raspatelli si aggiunge a quello vinto dal marito, Antonio Curci, vincitore nella scorsa edizione.

https://www.skuola.net/scuola/prof-religione-maria-raspatelli-migliori-docenti-al-mondo.html