Cittadinanza e IRC: percorsi educativi

A Chianciano Terme, nella gradevole cornice della Val D’Orcia, si è svolto anche quest’anno dal 2 all’8 luglio il Corso di aggiornamento a carattere nazionale per Insegnanti di Religione Cattolica di ogni ordine e grado scolastico. L’équipe dell’Istituto di Catechetica che segue in particolare il settore IRC ha portato a termine il percorso triennale di formazione proposto agli IdR sul tema generale Educazione, apprendimento e insegnamento della religione.

Un lavoro avviato nel 2014-2015 con attenzione pedagogica alla situazione dell’istruzione religiosa sul triplo versante degli studenti, dei docenti e della disciplina (Analisi della situazione e prospettive educative); proseguito del 2015-2016 tematizzando in maniera aggiornata distinzione e complementarità tra educazione e apprendimento/insegnamento in relazione al lavoro scolastico e nello specifico all’Insegnamento della Religione (Educazione e apprendimento). La terza tappa ha completato il percorso, ragionando sul legame cittadinanza-IRC, radicato nel più generale rapporto religione-cittadinanza.

Superando una visione del tema puramente funzionale, ovvero relegata a questioni di equilibrio sociale e ordine pubblico, si è centrato il discorso sul riconoscimento reciproco di religione e cittadinanza per favorire lo sviluppo della dimensione politica, etica e religiosa della personalità umana. In realtà la questione centrale della ragion pratica moderna risiede nella relazione tra alleanza, patto e contratto. Se il contrattualismo è la procedura ordinaria della cultura democratica contemporanea, un’azione educativa aggiornata non può esimersi dall’introdurre le nuove generazioni in questo ecosistema. Ma contemporaneamente non può rifiutare di testimoniare che il riconoscimento mutuo tra le persone, la valorizzazione della diversità e la ricerca delle costanti di umanizzazione – cioè l’alleanza – sono il presupposto e il fondamento di ogni accordo politico e contratto sociale.

La religione cresce nel terreno dell’alleanza e può partecipare le sue risorse di senso all’ambito politico ed etico, ma solo rispettando le procedure normative della legittimità culturale e democratica. Se educare equivale ad “apprendere a vivere” – oggi ancor di più a “convivere” – e la scuola è un continuo esercizio di tale apprendimento, l’Insegnamento della Religione si trova nel cuore dell’esperienza scolastica, in quanto mutuo riconoscimento tra le persone, convivenza pacifica, pratica dei valori civili, apprezzamento della diversità, accostamento critico ai pilastri della cultura umana. Nuovo perno educativo in questo momento storico si può trovare proprio nella nozione di cittadinanza. Attorno a tale importante esperienza si può rileggere l’identità dell’Insegnamento della Religione ed evidenziare l’apporto che esso può dare – in quanto disciplina scolastica – al progetto della scuola e a percorsi di umanizzazione.

Una grande sfida per l’istruzione religiosa sta nel cercare la sintesi tra il lineamento antropologico fondamentale della ricerca di senso e attribuzione di significato alla realtà, la risposta rintracciabile nella dimensione trascendente dell’esistenza, le concrete vie di configurazione di una convivenza pacifica, perché tendenzialmente giusta. Giustizia e appartenenza – temi tipicamente legati alla religione – devono amalgamarsi affinché la cittadinanza assuma il volto di un cosmopolitismo radicato, che permetta a tutti di diventare cittadini del mondo, a partire dalla propria terra, senza dimenticare di essere uomini e donne del proprio tempo.

In tale direzione si è sviluppata l’offerta formativa del Corso, attraverso la comunicazione di contenuti aggiornati nelle lezioni frontali delle varie aree scientifiche (epistemologica/biblico-teologica/psicologica/pedagogica/didattica/sociale), l’approfondimento nelle sessioni plenarie e l’esercitazione pratica nei laboratori pomeridiani. I partecipanti hanno apprezzato tutti i momenti proposti e lo hanno dimostrato attraverso l’impegno individuale e collettivo, che ha prodotto delle interessanti sintesi, condivise nella sessione finale.

I relatori (Proff. J.L. Moral, F.V. Anthony, Z. Formella, A. Farina, D. Grządziel, T. Doni, C. Pastore, M.S. Wierzbicki, G. Usai) hanno fornito abbondanza di contenuti e documentazione. I laboratori (guidati dai Proff. Cristina Carnevale, Giuseppe Cursio, M. Pinella Etzi e Renata Gianni), seguendo un percorso strutturato, hanno visto il confronto in verticale, tra insegnanti appartenenti a tutti gli ordini di scuola, dall’Infanzia alla Secondaria di 2° Grado. Dato il tema del Corso, l’intento preciso è stato quello di mettere ogni docente a contatto con la realtà degli altri gradi scolastici e di costruire percorsi educativi valorizzando la peculiarità di ogni segmento formativo, accompagnando il cittadino-studente in un completo itinerario formativo, in cui la dimensione religiosa della vita trovi l’attenzione culturale che merita e abbia occasione di sviluppare il suo potenziale educativo.

Il lavoro laboratoriale è stato aperto nel pomeriggio del 3 luglio da una sessione dedicata alla IV Indagine Nazionale sull’IRC Una disciplina alla prova. Il Prof. Sergio Cicatelli – curatore della Ricerca insieme con il Prof. Guglielmo Malizia – ne ha esposto i risultati, approfonditi in quattro sessioni parallele tematiche e in un question time conclusivo. Il tempo di studio ha avuto il pregio di consentire a tutti un confronto delle situazioni locali con la realtà nazionale dell’IRC, attraverso l’esame di dati aggiornati.

In questo senso è da segnalare anche che ai partecipanti è stata fornita una Bibliografia di recente pubblicazione (Moral José Luis, Cittadini nella Chiesa, cristiani nel mondo. Antropologia, catechetica ed educazione, LAS, Roma 2017; Cicatelli Sergio – Malizia Guglielmo (a cura), Una disciplina alla prova. Quarta indagine nazionale sull’insegnamento della religione cattolica in Italia a trent’anni dalla revisione del Concordato, Elledici, Torino 2017; Ricci Alessandro – Formella Zbignew, Lo psicologo dell’educazione nella Scuola, Morcelliana, Brescia 2017; Bay Marco, I giovani nelle statistiche sociali, LAS, Roma 2017), oltre al vademecum con tutti i contenuti e le indicazioni operative del Corso.

I lavori del Corso sono stati onorati nella giornata del 6 luglio dalla presenza del Dott. Luca Salvini dell’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana, che ha effettuato l’ispezione di rito per conto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Un grazie va a tutti coloro che sono stati compagni di fatica, ma che hanno vissuto in amicizia e collaborazione l’opportunità di un confronto ricco professionalmente e umanamente qualificante.

Un grazie anche alla Direzione e allo Staff dell’Hotel S. Chiara di Chianciano Terme, che ha creato la cornice logistica adatta, ha fornito un servizio di qualità ed ha mostrato anche quest’anno attenzione alle finalità e alle esigenze tipiche del Corso IRC.

Giampaolo Usai

 

Qualche foto dell’evento: