La LIM in classe. Apprendimento cooperativo e tecnologie per una didattica dell’IRC.

È in libreria il nuovo volumetto edito da Elledici La LIM in classe. Apprendimento cooperativo e tecnologie per una didattica dell’IRC

Si tratta di un libro rivolto agli insegnanti nel quale sono raccolte alcune esperienze, idee e attività realizzate con gli alunni all’interno della classe. 
È un primo strumento operativo per introdursi nel mondo delle tecnologie per la didattica, per conoscere come cambiare l’ambiente di apprendimento attraverso l’utilizzo di strumenti molti semplici, ma efficaci, come una LIM, un PC, un video proiettore.
È un punto di riferimento per lavorare sul gruppo classe, promuovendo dinamiche cooperative e di co-costruzione delle conoscenze. Ci sono alcuni suggerimenti per impostare il gruppo, il lavoro di coppia o nel piccolo gruppo in apprendimento cooperativo.

Offre anche spunti e proposte sul “metodo di studio”, perché gli alunni hanno bisogno di essere accompagnati e guidati sul “come fare”, “come procedere”, “come imparare ad imparare”.
Una parte è dedicata all’uso del video nella didattica: dall’utilizzo di video in rete sino all’imparare a creare e produrre video con gli alunni da utilizzare in classe. Infine vi sono anche esempi concreti di percorsi da realizzare con gli alunni.
È uno strumento agile con suggerimenti, consigli, idee e proposte per accompagnare ogni alunno al successo formativo.

Un libro che è la narrazione di un’esperienza concreta vissuta con gli alunni; uno strumento per entrare nel mondo delle tecnologie e lavorare sul gruppo degli studenti.

Ne è autore Enrico Sitta, laureato in Scienze della Formazione e in Scienze Religiose e insegnante di religione. È docente presso la Facoltà Teologica di Modena. Formatore sull’apprendimento cooperativo, collabora con le riviste scolastiche edite da Elledici.

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Lavagna “magica” o un modo nuovo di fare e di vivere la classe?

Introduzione

La domanda da cui partire è “la LIM può introdurre o rinnovare il nostro modo di fare didattica?”. In molte scuole medie della nostra Provincia sono state inserite le Lavagne Interattive Multimediali. Esse diventano un prezioso strumento per valorizzare ogni alunno, lo stile cognitivo e il modo di apprendere. Ecco allora alcune parole chiave per il nostro modo di pensare e progettare l’attività con gli alunni che potrebbero realmente provocare un nuovo modo di stare in classe.

1. Metacognizione

La LIM permette di “ri-comprendere, ri-produrre, rielaborare testi di vario genere”, da interpretarsi però con un ricco supporto di appigli didattici, cioè di strategie di autoregolazione, con un insegnante attento osservatore dei processi cognitivi ed affettivi, degli stili di apprendimento. 

Azioni che stimolino nell’alunno il “monitoraggio della propria risorsa apprendimento”, di trasferimento di conoscenze in nuove situazioni, di uso flessibile e “generalista” di abilità in contesti diversi. Questa sfida per essere vinta deve partire dalle piccole strategie quotidiane. Con i bambini in difficoltà occorre partire da loro, dalle parole che si ricordano (“non capivo le parole…”), dalle “loro” parole chiave, dalle loro sottolineature, dai loro esempi, dalle loro immagini, certamente per andare “oltre”, ma valorizzando i loro saperi quotidiani. 

2. Apprendimento Cooperativo

L’apprendimento cooperativo è un metodo che coinvolge gli studenti nel lavoro di gruppo per raggiungere un fine comune. Il docente che utilizza questa modalità di lavoro deve prevedere che i membri del gruppo facciano affidamento gli uni sugli altri per raggiungere lo scopo. Se qualcuno nel gruppo non fa la propria parte, anche gli altri ne subiscono le conseguenze (interdipendenza positiva); che tutti gli studenti rendano conto sia della propria parte di lavoro sia di quanto hanno appreso (responsabilità individuale). Benché parte del lavoro di gruppo possa essere spartita e svolta individualmente, è necessario che i componenti il gruppo lavorino in modo interattivo, verificando gli uni con gli altri la catena del ragionamento, le conclusioni, le difficoltà e fornendosi il feedback. In questo modo si ottiene anche un altro vantaggio: gli studenti si insegnano a vicenda (promozione “faccia a faccia). Inoltre gli studenti nel gruppo sono incoraggiati e aiutati a sviluppare la fiducia nelle proprie capacità, la leadership, la comunicazione, il prendere delle decisioni e il difenderle, la gestione dei conflitti nei rapporti interpersonali. Ultimo ma non meno importante elemento è che i membri valutano l’efficacia del loro lavoro e il funzionamento del gruppo, e individuano i cambiamenti necessari per migliorarne l’efficienza. Particolarmente significativo ed efficace diventa la modalità di utilizzo della LIM in una classe strutturata in apprendimento cooperativo.

3. Stili cognitivi 

Utilizzando la LIM ci si accorgerà che essa favorisce in ogni alunno la possibilità di “agire ed utilizzare” il proprio stile cognitivo (modalità particolare di elaborazione dell’informazione che l’alunno mette in atto nelle fasi del processo di apprendimento). Gli stili cognitivi sono infatti legati alla scelta concreta delle strategie cognitive utilizzate per risolvere un compito, non vanno confusi con le abilità che possediamo, ma definiscono le preferenze nell’uso di queste. 

4.Motivazione

La LIM può essere utile per produrre nelle classe e negli alunni un atteggiamento positivo verso compiti da svolgere; in campo scolastico questo diviene fondamentale ai fini del successo formativo di ogni alunno. Gli alunni infatti possono essere motivati dalle situazioni e dalle attività di apprendimento se esse sono stimolanti e se sanno coinvolgerli personalmente e attivamente nel loro apprendimento e se permettono loro una scelta personale e un controllo in base alle loro capacità e alle richieste del compito.

La motivazione degli alunni inoltre viene stimolata se essi percepiscono che le attività e i compiti scolastici sono direttamente o indirettamente legati a esigenze, interessi e obiettivi personali e se presentano livelli di difficoltà adeguati, tali da consentire loro di svolgerli con successo. La naturale motivazione ad apprendere degli alunni dovrebbe essere stimolata in ambienti psicologicamente sicuri, protetti e di supporto caratterizzati da rapporti umani positivi con adulti che dimostrano un interessamento genuino e sono in grado di cogliere le loro potenzialità personali, interventi educativi e sostegni didattici adeguati alle particolari necessità di apprendimento degli alunni e opportunità per gli alunni di correre dei rischi senza timore di fallire.

5.Intelligenze multiple

La LIM permette ad ogni alunno di sviluppare l’intelligenza che meglio si addice al suo stile cognitivo. I molti linguaggi della LIM potenziano l’intelligenza artistica, musicale, corporea, interpersonale, intrapersonale, logica e analitica. 

6.Didattica dell’errore

Proprio per come è fatta la LIM permette di “pubblicare” o “rendere pubblico” il prodotto realizzato dal gruppo, così come è, anche pieno di errori. Discutere con la classe e condividere gli errori è un esercizio molto importante per la vita della classe e dei singoli alunni. L’errore commesso, condiviso e discusso insieme, diventa una occasione importante di crescita per tutti.

7.Metodo di studio

Utilizzata per fare “modeling” o per insegnare ad apprendere, la LIM diventa un potente mezzo su cui il docente può esercitarsi a riflettere a “voce alta” facendo vedere e accompagnando concretamente gli alunni. Il docente infatti può insegnare direttamente le regole (per riassumere, per mappare, per prendere appunti, per produrre un testo, per risolvere una espressione…), stampare il processo con i vari passaggi, chiedere agli alunni di esercitarsi (individualmente, in coppia o in piccolo gruppo) a fare lo stesso. 

 

8.Co-costruzione del sapere

G. Cerini afferma: “i più recenti apporti degli studi sull’apprendimento evidenziano almeno 4 caratteristiche dell’apprendimento scolastico: il suo essere interattivo (quindi “promosso” da una situazione di scambio sociale), situato (cioè collocato in un contesto fortemente connotato di segni culturali), costruttivo (perché il soggetto interviene attivamente) e strategico (e quindi “guidato” dalla capacità di regolare i processi, in un certo senso di farsi “carico” dell’apprendimento stesso)”. La Lavagna Interattiva Multimediale, proprio perché potenzia i diversi linguaggi dell’apprendimento, va a favorire lo sviluppo di tutte e queste 4 caratteristiche. È fortemente interattiva e promuovere l’interattività dei singoli alunni, è collocata in classe (essa diventa ambiente di apprendimento); porta gli alunni a diventare co-costrutturi del proprio processo di apprendimento e a riflettere sui processi e sulle strategie da utilizzare per risolvere problemi o situazioni problematiche.

 

9.Scaffolding

La LIM diventa pertanto uno dei tanti strumenti che il docente e gli alunni hanno a disposizione per la costruzione dell’ambiente di apprendimento: una vera e propria “impalcatura” su cui “appoggiare” tutti i materiali utili, e come tutte le impalcature, pronta ad essere smontata appena non è più necessaria. In questo suo essere scaffolding la LIM acquisisce un valore “ridimensionato” rispetto a chi crede che essa possa risolvere tutti i problemi della scuola e della didattica: un semplice “strumento” che entra nella classe per potenziare alcune attività, per provocare docente e alunni al cambiamento, per favorire alcuni tratti della vita di classe. 

 

 

10. Competenza

Le competenze si costruiscono sulla base di conoscenze. I contenuti sono difatti il supporto indispensabile per il raggiungimento di una competenza; ne sono –per così dire- gli apparati serventi. Essi si esplicano cioè come utilizzazione e padroneggiamento delle conoscenze. Si supera in tal modo la tradizionale separazione tra sapere e saper fare… Le competenze si configurano altresì come strutture mentali capaci di trasferire la loro valenza in diversi campi, generando così dinamicamente anche una spirale di altre conoscenze e competenze. Proprio per quanto scritto sino ad ora appare abbastanza evidente che la LIM diventa uno strumento particolarmente efficace per una didattica centrata sulle competenze, rispetto alla tradizionale (e a volte eccessiva) preoccupazione per le conoscenze e per i contenuti.

Conclusione

Accettare la sfida, provandoci è questa la strada da percorrere: trovare nella LIM un “cavallo di Troia” da portare in classe e da far uscire idee nuove.